Parla di “suggestioni post-moderne” Renato De Fusco a proposito di questo edificio per uffici di una importante azienda della pasta sannita. Un’architettura che senza dubbio rifugge dagli stilemi del modernismo di maniera e si palesa in una sentita varietà, dalle superfici dei prospetti “lavorate” agli infissi colorati, passando per forme geometriche decorative.
La composizione si struttura per una intersecazione di volumi, con avanzamento di un corpo centrale e una grande vetrata tripartita da due pilastri di cemento a vista. Lateralmente l’edificio si abbassa su di un versante, mentre dal lato opposto corre una lunga terrazza (parzialmente sostenuta da due pilotis) come adduzione alla sagoma che si mantiene al filo del coronamento più alto.
All’interno gli uffici si sviluppano su due livelli, con ambienti centrali ancora vetrati, questa volta con infissi in legno, che si collegano ad un percorso sospeso che oltrepassa la vetrata del corpo centrale e si denuncia fortemente aggettante all’esterno, come una sorta di terrazza del capitano. Questa è sormontata dalla chiostrina triangolare vetrata che illumina gli spazi interni e fuoriesce dalla sagoma dell’edificio.