La casa è destinata ad una coppia con sei figli ed è ubicata a Buonalbergo nella zona di espansione del piccolo centro sannita, ai margini del nucleo storico. Fa parte di un sistema di lottizzazione nato in relazione alla nuova strada di accesso al centro del paese.
Il progetto si configura come la continuazione delle regole sottese alla divisione del suolo, prevedendo un manufatto che abbia le pareti laterali coincidenti con i lati di confine e di conseguenza due soli fronti liberi. Uno è immediatamente prospiciente sulla strada e l’altro invece si affaccia direttamente su un orto caratterizzato da un terreno in forte pendio.
L’impianto tipologico è quello a corte aperta sul giardino; i suoi elementi costitutivi, ossia il soggiorno, il piccolo patio sul retro, il rapporto urbano con la strada da un lato, il rimando al paesaggio dall’altro lato, il tetto fortemente inclinato, determinano il carattere della casa. Quest’ultimo è improntato ad una austera severità che trova affinità elettive con le case di Adolf Loos.