Costruito negli anni del febbrile impegno di Luigi Piccinato per il primo Piano Regolatore di Benevento, il Liceo Classico è parte fondamentale dell’ambizioso programma del Quartiere degli Studi, autentico banco di prova della nuova strumentazione urbanistica.
Un edificio classico, interamente rivestito con lastre di travertino chiaro, ostenta una precisa disposizione simmetrica degli elementi e delle parti, con la lunga facciata che occupa il fronte più ampio, ben novanta metri, di Piazza della Rivoluzione, per un’estensione del prospetto di sessantadue metri. Rispettivamente nove finestre si replicano per due piani ai lati dell’ingresso segnato da una pensilina e due pilastri: gli unici elementi a fuoriuscire dalla scatola muraria. Un piano attico di coronamento, arretrato e più corto, include l’aula magna ed una biblioteca (declinando sempre lo schema simmetrico) e rafforza il rigore e la solennità dell’architettura.
Il progetto originario, corredato da molti studi e diverse varianti, si insediava come un edificio a corte aperta sul paesaggio, con la palestra disposta sul versante nord come elemento di connessione con l’Istituto Tecnico.
L’impossibilità di realizzare in modo coerente e completo il Quartiere degli Studi, suggerirono in un secondo momento nel dopoguerra di costruire la palestra così da chiudere la corte, ridimensionando non poco le valenze ambientali del progetto di Piccinato.