Nella disordinata urbanizzazione del Piano di zona di Pacevecchia, un episodio di parco residenziale prova ad articolare per scarti volumetrici una sequenza di blocchi di appartamenti attorno ad una corte aperta.
Otto parallelepipedi avanzano ed arretrano componendo una forma a C, lasciando ampia la vista verso il paesaggio e determinando cortina solo lungo il confine con il lotto adiacente, occupato da un asilo comunale.
Il complesso non segue l’andamento delle strade che cingono il terreno. Le forme asciutte trovano corposità nel rivestimento in pietra che si alterna a superfici rasate a cemento.
Il programma edilizio scarno ed economico trova dignità nella ricerca dell’articolazione complessiva e delle parti, costruendo un episodio coevo per affinità elettiva all’edilizia sociale nord europea, opponendosi alla retriva babele dei linguaggi della periferia contemporanea.