L’ultimo padiglione, in ordine di tempo, di ampliamento dell’Ospedale Civile è dato da una stecca alta otto piani con finestre in lunghezza interrotte progressivamente e a ritmo sfalsato da balconi, con parapetto pieno, che fuoriescono parzialmente dalla scatola muraria.
L’edificio ospita sale degenze, ambulatori, reparti e sale operatorie. Un parallelepipedo di 170 metri in lunghezza che prova a governare la cospicua dimensione attraverso variazioni in altezza e scarti della sagoma, denunciando tuttavia la parzialità dell’intervento che avrebbe dovuto comprendere, secondo il progetto originario, altri corpi di fabbrica non realizzati.
L’articolazione scongiura il rischio della monotonia anche grazie ai padiglioni ad un piano che si aggiungono al parallelepipedo del corpo centrale.