A Piazza Umberto I in una posizione apparentemente defilata, ben inserito nel tessuto storico, sollevato su un podio a gradoni, l’edificio della Casa del Fascio di Montesarchio si palesa in una condizione ibrida assai singolare, sospeso tra ruralità e monumentalità.
Frutto di una radicale ristrutturazione che ha modificato totalmente, con aggiunte e scarti volumetrici, un preesistente edificio, la Casa del Fascio caudina si scompone in due corpi disallineati, con un elemento di raccordo più pronunciato in altezza che presenta una grande lapide bronzea esposta, così da diventare una sorta di torre celebrativa dedicata ai caduti della prima guerra mondiale. L’ingresso è segnato da un sovrapposto terrazzo semicircolare sostenuto da colonne scanalate, una sorta di balcone del Capitano che sconta ulteriormente il difficile equilibrio tra leziosità e retorica.
Nei primi anni 2000 l’intera struttura è stata restaurata, riportata alle cromie originali e destinata a biblioteca comunale.