Un imponente complesso che si articola lungo il fronte occidentale di Via Traiano si compone di quattro scarti volumetrici, ognuno dei quali connota funzioni specifiche: 1. Abitazioni di piccolo taglio, 2. Cinema; 3. Abitazioni più grandi; 4. Uffici. Tutto il piano terra è dotato di locali per il commercio ed è segnato da un rivestimento in travertino.
I due corpi residenziali sono fortemente differenziati. Il primo si sviluppa in lunghezza con una teoria di sette balconi che fuoriescono dalla scatola muraria su tre livelli, incorniciati da un arretramento del prospetto. Il secondo si pronuncia in elevazione con cinque piani attraversati da lunghi terrazzi.
Il primo blocco residenziale vede correre, sopra i negozi, una sequenza di uffici che si segnalano in prospetto con piccole finestre quadrate. Tra i due corpi di fabbrica si colloca la sala cinematografica che si conforma ad un progetto precedente, ruotandone l’asse longitudinale.
L’ultima parte del complesso è quella prospiciente l’Arco di Traiano ed è data da un severo parallelepipedo, vetrato a terra e bucato con parsimonia ai livelli superiori.
La sequenza dei volumi proposta dai progettisti, De Rienzo e Miccolupi, risulta un po’ nervosa ma in ogni caso coraggiosa, non esente da finezze moderniste (soprattutto nella riquadratura di balconi e terrazze).