La scuola sorge su un terreno con un forte dislivello, ubicato alle spalle di Piazza Risorgimento. L’edificio si addossa al limite del lotto con il versante d’ingresso, a dettare il percorso della nuova strada di Piano Regolatore, ma poi solo per una parte si mantiene a filo strada dal momento che il vano scala, inglobato in un semicilindro a ridosso degli accessi, funge da cerniera per una rotazione del corpo di fabbrica. Questa rotazione, insieme agli scarti dei blocchi aula, rifiutando la cortina, riferisce l’edificio ad uno scenario più ampio. Sul retro si apre un giardino degradante.
Il corpo di fabbrica si articola per moduli regolari e variazioni di volumi. Le facciate uniformano il carattere con sequenze di strette bucature separate da setti verticali a tutt’altezza. Le superfici intonacate chiare mitigano la natura introversa dell’edificio che si costruisce per masse volumetriche. All’interno i connettivi si allontanano dalla schematica logica del corridoio e gli spazi della didattica si conformano a gruppi aula di due, tre e quattro unità, attraversati da luce generosa. L’edificio si inserisce come ultimo episodio nel programma straordinario di edilizia scolastica del Comune di Benevento, degli anni ’70 del Novecento, confermando la distanza dalle matrici del rigido funzionalismo, altresì sollecitando ancora i linguaggi del Moderno.