Il Villino Pironti per costruzione è antecedente alle abitazioni neo-liberty ubicate nella zona alta della città ma alla fine degli anni ‘20 del Novecento vi si uniforma nel programma decorativo.
Si tratta di un’elegante dimora improntata ad un disegno rigoroso dei fronti ed un’accentuata regolarità della pianta.
Il tono complessivo dell’architettura si distacca tuttavia da accenti ornamentali caricati e si avvicina con delicatezza ad un tenue profumo di Art Nouveau, costituendo da questo punto di vista un episodio unico dell’edilizia abitativa beneventana del tempo.
Il Villino conferma la “mano” eclettica dell’architetto Vincenzo Miccolupi che incessantemente, in quegli anni, affianca gli ingegneri della città in commesse private di dimensioni più o meno importanti, regalando così una maggiore freschezza e varietà all’edilizia del capoluogo sannita.